Storia di una mostra

Parlare della Mostra del libro per ragazzi a pochi giorni dal suo trentesimo compleanno, si potrebbe correre il rischio di rievocare  con un filo di nostalgia solo avvenimenti legati al proprio vissuto, perdendo di vista una riflessione fondamentale, capire cioè se la pazza idea di 30 anni fa sia attuale ancora oggi in un contesto urbanistico e sociale completamente diverso.

Nel 1978 il Comune di Colbordolo contava una popolazione di 3.531 abitanti, le scuole di base erano diffuse sul territorio, esisteva una scuola Media e proprio in quel periodo si accentuava la tendenza di una concentrazione degli insediamenti abitativi nella zona bassa con conseguente spopolamento dei piccoli borghi collinari.
Cominciavano i primi fenomeni di immigrazione, connessi con l'espansione delle zone industriali.

Offrire quindi a ragazzi, genitori, insegnanti del nostro territorio l’opportunità di poter vedere e toccare con mano centinaia di libri rappresentava un avvenimento di carattere culturale che non poteva essere sottovalutato e l’iniziativa suscitava quindi profonda ammirazione e meritato consenso.
Oltretutto pochissimi erano i ragazzi che potevano permettersi il lusso di frequentare una libreria o una biblioteca e i libri con cui si poteva avere un contatto erano solo ed esclusivamente quelli scolastici, che per tante ragioni non erano altrettanto accattivanti.

Oggi il Comune di Colbordolo conta circa 6.000 abitanti con un 10% di immigrati provenienti non solo da altre regioni ma anche da paesi extracomunitari con tutti i problemi relativi ai fenomeni dell’integrazione.
Se si esclude l’isola felice della scuola d’infanzia di Montefabbri, non esistono più edifici scolastici nella così detta zona alta, si sono concentrati in un unico edificio, quello di Bottega, tutti i ragazzi che frequentano la Scuola Primaria del nostro comune e la Scuola Media è stata trasferita a Pian del Bruscolo in consorzio con altri comuni.
Questi fenomeni, che potrebbero sembrare una naturale evoluzione di un tessuto urbanistico, in realtà comportano e comporteranno anche dei profondi mutamenti di carattere sociale con l’insorgere di nuovi bisogni e conseguente necessità di offrire nuovi servizi anche di carattere culturale.
Lo stesso fenomeno, in alcuni casi in maniera ancora più rapida, ha interessato anche territori dei comuni circostanti facenti parte, tra l’altro, del recente istituto dell’Unione dei Comuni cui fa capo il sistema bibliotecario.


Quali requisiti dovrebbe quindi oggi possedere una Mostra del libro per ragazzi e quanto questa dovrebbe essere legata all’attività della biblioteca?
Gli elementi che ne hanno decretato il successo trenta anni fa (rapporto costante con la scuola in un ottica di costruzione di progetti condivisi, coinvolgimento costante dei ragazzi in laboratori creativi, ludico –didattici, promozione del libro...) siano tuttora attuali.
Certo, alcune cose vanno riviste, adeguate ad una realtà in tumultuosa evoluzione determinando quindi nuovi metodi di intervento  di carattere promozionale e formativo, soprattutto nelle nuove generazioni, essendo ormai dimostrato che l’avvento del computer non ha spodestato minimamente il libro ma lo ha reso ancora più attuale.

Trenta anni sono tanti, una generazione di insegnanti, dirigenti e politici è stata progressivamente sostituita, i ragazzi di allora sono diventati forza attiva della nostra società e si apprestano quindi a gestire una realtà sicuramente più complessa, articolata  e in continua evoluzione che richiede capacità di risposta in tempi brevi.

I problemi legati all’integrazione, alla tutela dei piccoli borghi, alla salvaguardia dell’identità dei luoghi, alla tutela del paesaggio e dell’ambiente all’utilizzo responsabile delle risorse, allo sviluppo di una economia sostenibile presuppongono una capacità di lettura della realtà che potrà essere attuata solo se ci sarà una pratica quotidiana della lettura sin dalle giovani generazioni, perché il libro era e rimarrà uno strumento fondamentale di apprendimento, che incoraggia tante domande e fornisce  tante risposte  garantendo libertà e identità ad ogni  persona.

È importante evidenziare gli obiettivi che si intendono perseguire per fare in modo che questa iniziativa possa ulteriormente svilupparsi, creando inoltre le condizioni affinché enti pubblici, istituzioni private, imprese operanti nel territorio, da semplici sponsor possano trasformarsi in veri e propri partner che costruiscono in sinergia un progetto formativo di enorme potenzialità, che può essere sviluppato a partire dalle giovani generazioni: progetti condivisi che scavalchino la temporaneità dei cicli politici.

Un compleanno così importante andava comunque in qualche modo celebrato con un convegno organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche, una mostra di elaborati prodotti dalle scuole, una esposizione sull’illustrazione in collaborazione con l’Istituto d’Arte di Urbino.
A chiusura della manifestazione ci sarà uno spettacolo finale in cui saranno coinvolti circa 230 ragazzi coordinati da due esperti.
Nella collaudata sede del centro commerciale di Morciola troveranno posto le sezioni del mercato librario, una mostra sui 20 anni della letteratura per ragazzi accompagnata da libri storici significativi e parte dei lavori realizzati dai ragazzi e insegnanti partecipanti ai molteplici laboratori sviluppati nel corso dell’anno scolastico.
Domenica dedicheremo poi uno spazio speciale alle mamme di tutti i colori che con i ragazzi sono gli elementi portanti nel difficile processo di integrazione.

Sembra che ci siano tutti gli elementi che possano determinare il successo dell’iniziativa: questo è l’augurio a tutti coloro che insieme hanno operato con competenza e passione per costruire e confermare una “eccellenza” che dura da trenta anni.

(di Sandro Tontardini)

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